Ricordare…

002 – Le cifre del massacro

Vedi anche:
110 – E i comunisti cosa ne pensano?
136 – Alcune cifre (e qualche commento)

Il secolo scorso ha visto orrori incredibili, imputabili essenzialmente a due regimi politici nati dallo stesso ceppo: il nazismo e il comunismo.
Mentre le cifre imputabili al primo (e le relative condanne) sono note a tutti, una cortina di silenzio ha sempre cercato di nascondere le cifre relative alle vittime del terrore comunista.

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Come comprendere l’entità di queste cifre (peraltro sicuramente inferiori alla realtà)?

E’ il risultato del matrimonio tra un’ideologia assolutista e il potere assoluto.

I Comunisti credono di possedere la verità assoluta.
Attraverso il Marxismo credono di sapere esattamente cosa è necessario per dare la massima felicità e il massimo benessere all’umanità.
E sono convinti che il potere e la dittatura del proletariato debbano essere usati per eliminare i retaggi feudali e capitalistici della società in modo da poterla ricostruire secondo i dettami della loro utopia.

Gli individui in questo contesto non sono altro che numeri, o se preferite, mattoni per costruire la nuova società.
La costruzione di questa nuova socità è vista come una guerra alla povertà, allo sfruttamento, all’imperialismo e all’ineguaglianza. E come ogni guerra, richiede le sue vittime.

L’ironia di tutto ciò è che questo comunismo, anche dopo decenni di potere assoluto, non ha migliorato di un pelo il singolo individuo, ma è riuscito a rendere le condizioni di vita delle popolazioni dove ha regnato, infinitamente peggiori di quanto fossero prima della rivoluzione.

Non è un caso che il maggior numero di morti per fame si sia registrato nell’Unione Sovietica (5.000.000 nel 1921-23 e circa 7.000.000 nel 1932-33) e in Cina (circa 27.000.000 nel 1959-61).
In totale, tenendo conto di tutti i regimi comunisti, sono morte per fame circa 55 milioni di persone,

A questi numeri vanno poi aggiunti i 35 milioni di persone fuggite dai loro paesi di origine e rifugiatesi in Paesi ove il Comunismo non era al potere.

Ma i comuisti non possono sbagliare.

In fin dei conti il loro credo è scientifico, basato com’è sul materialismo storico di Marx.

In altre parole il comunismo altro non è che una religione fanatica. Ha i suoi testi rivelati, ha i suoi preti e i suoi rituali.
Ha il suo paradiso e conosce la via per raggiungerlo.
Ha la sua fede e le sue crociate contro gli infedeli.

Il risultato di tutto ciò è quello della tabella.

P.S.: Le cifre e le tabelle sono opera di http://en.wikipedia.org/wiki/R._J._Rummel R.J. Rummel

Il termine ‘democidio’ indica la morte (per genocidio, politicidio, assassinio di massa) causata intenzionalmente da parte di un Governo.

Sono escluse quindi le morti causate da politiche economiche sbagliate e/o da guerre e ribellioni (si calcolano in circa 30 milioni i morti nelle guerre di aggressione e nelle rivoluzioni dei regimi comunisti).
Secondo Rummel le morti causate da guerre assommano a circa un sesto di quelle causate da democidi.
Non sono nemmeno inclusi i tedeschi espulsi dai Paesi dell’est dopo la seconda guerra (in particolare dalla Polonia) con un numero di morti di circa un milione.
Sempre Rummel ha rivalutato la cifra da attribuire a Mao (Cina) a 73 milioni (rispetto ai 27 della tabella).

Per quel che riguarda la crisi alimentare Ucraina, pianificata da Stalin e riconosciuta come ‘genocidio’ da Ucraina, Argentina, Australia, Azerbaijan, Belgio, Canada, Estonia, Georgia, Ungheria, Italia, Latvia, Lituania, Moldova, Polonia, Stati Uniti e Città del Vaticano, vi rimando all’articolo di Wikipedia (Holodomor) che tratta anche della contemporane soppressione (assassinio) dei quattro quinti dell’elite culturale Ucraina.

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