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170 – Il tubo digerente

Sappiamo cosa sia il marxismo e conosciamo l’odio che sparge a piene mani.Resta però ancora inconcepibile come un uomo, sia pure accecato dalla fede marxista e succube della predicazione dell’odio, possa arrivare a compiere atrocità simili a quelle compiute dai partigiani rossi in Italia e da tanti funzionari comunisti nei paesi sovietici in tutto il mondo.

Forse può aiutare una considerazione sul materialismo, visto che tutti costoro oltre ad essere marxisti erano anche materialisti come del resto richiedeva la loro ideologia.

Lenin così traduceva i tre principi di Engels in Materialismo ed Empiriocriticismo del 1909:

  • la realtà non è un prodotto della coscienza ed esiste indipendentemente da essa;
  • la “cosa in sé” corrisponde al fenomeno e solo quando non si conosce adeguatamente il fenomeno si ipotizza una cosa in sé;
  • la conoscenza è un procedere “dialettico” continuo e mai compiuto.

In realtà Lenin si pone il problema di conciliare la base teorica del comunismo con l’evolvere della fisica del tempo. Il materialismo va perciò sottratto a interpretazioni non materialisticamente ortodosse. Con ciò egli però sottintende anche che il concetto ontologico di materia va distinto dal suo concetto storico (marxiano). La scienza può guardare alla materia secondo i “suoi” canoni, ma la filosofia comunista deve considerarla in maniera più complessa, perché nell’esperienza umana vi è anche qualcosa di pensabile come “spirituale” che va ricompreso nel “materiale” ragionando in modo dialettico. La materia va vista come il fondamento vero ed ultimo di ogni esperienza e fatto percepibile dall’uomo e presente alla sua coscienza.

Detto in altri termini l’unica cosa che esiste è la materia, di cui l’uomo non è altro che un piccolo insieme.

Tutto ciò che accade nell’uomo è pertanto riconducibile e spiegabile con le leggi elettrochimiche che regolano la materia. Non esiste coscienza, pensiero o sentimenti. Tutti queste sensazioni in realtà sono solo il risultato di complesse reazioni chimiche che avvengono nel corpo e che le producano. Non esiste ovviamente né anima, né spirito, per cui a tutti gli effetti l’uomo può definirsi semplicemente come un tubo digerente.

Uso l’espressione tubo digerente perché in effetti questa è la funzione più importante dell’organismo, quella che fornisce allo stesso l’energia necessaria per vivere. Gli altri organi, pur necessari, svolgono funzioni inferiori, di controllo, trasmissione e smistamento.

Con queste convinzioni il risultato è togliere qualsiasi dignità all’uomo, riducendolo ad una semplice macchina che può trovare qualche soddisfazione, se la trova, soltanto durante la sua esistenza.La società stessa non è altro che un gran macchinario che può funzionare bene o male a seconda dei componenti (individui e gruppi di individui) che lo compongono.

E come avviene con un macchinario, non vi è alcuna remora a cambiarne o eliminarne alcuni pezzi con l’intento di migliorarne il funzionamento.

Il materialismo, nato sull’onda dei progressi della scienza nel 1700 e nel 1800, purtroppo si è diffuso a macchia d’olio nella nostra società (occidentale). Ed è probabilmente la ragione per cui oggi assistiamo all’assoluta mancanza di rispetto per gli altri e vediamo sempre più numerosi gli omicidi fatti per divertimento o per cause di una futilità incredibile.

E quello che è ancor più strano è il fatto che viviamo in un periodo in cui la scienza ha messo la materia in second’ordine. La fisica quantica, nata all’inizio del secolo scorso, ha infatti scoperto come la base del creato sia l’energia e non la materia. Ma è andata anche più in là lasciando intravedere la presenza dello spirito che pervade l’universo.

Ma questo è un altro discorso.

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