Ricordare…

029 – Foibe

ERAN GIORNI DI SANGUE
ERAN GIORNI SENZA FINE
PER LE ORDE SLAVE L’ULTIMO CONFINE
ERAN GLI ULTIMI FUOCHI DI UNA INFINITA GUERRA
E QUEI BARBARI FEROCI VOLEVAN QUELLA TERRA
UOMINI E DONNE VENIVAN MASSACRATI
LORO SOLA COLPA ITALIANI ESSER NATI
VECCHI E BAMBINI GETTATI NEGLI ABISSI
SPINTI GIU’ NEL VUOTO DAI GENDARMI ROSSI
FOIBE NELLA ROCCIA E DI ROCCIA ERA ANCHE IL CUORE
DI UN MARESCIALLO BOIA DI TANTA GENTE SENZA NOME
VENIVANO SOSPINTI CON FURORE E ODIO
VITTIME PRESCELTE PER UN VERO GENOCIDIO
E DOPO 50 ANNI HAN FINTO DI SCOPRIRE
CIO’ CHE SEMPRE SI E’ SAPUTO
E CONTINUANO A MENTIRE
MA NON AVRA’ MAI PACE QUELLA NUDE OSSA
FINCHE’ ESISTERA’ L’IMMONDA BESTIA ROSSA
E’ PASSATO TANTO TEMPO MA IL MIO CUORE GIOISCE ANCORA
QUANDO SIGNORA MORTE SUONO’ LA SUA ULTIMA ORA
PER QUEL MARESCIALLO ASSASSINO D’INNOCENTI
PER QUEL BOIA IMMONDO AGUZZINO DI TANTI
E NON POSSO PIU’ SCORDARE CHE IL MIO CUORE PIANGE ANCORA
AL RICORDO DI UN PRESIDENTE CHE HA BACIATO LA SUA BARA
PRESIDENTE DI QUELL’ITALIA CHE HA VOLUTO DIMENTICARE
CHI FU MASSACRATO PERCHE’ ITALIANO VOLEVA RESTARE.

(Il Presidente, cui si riferisce la poesia, era Pertini, il Presidente partigiano,ma questa è una pura coincidenza, che in occasione dei funerali baciò la bandiera yougoslava. Nel 1995, il ministro Dini affermò che gli infoibati erano “morti di destra“, eppure allora furono uccisi fascisti e antifascisti, ricchi e poveri, uomini e donne, con l’unica colpa di essere italiani. Questa tesi (che i morti fossero di ‘destra‘), che secondo chi la propone assoverebbe i crimini, fu sempre sostenuta e viene tuttora sostenuta, dai comunisti).

Nel carcere di Fiume il 9 ottobre 1945 Stefano Petris scrisse il suo testamento sui fogli bianchi della “Imitazione di Cristo“:

Non piangere per me. Non mi sono mai sentito così forte come in questa notte di attesa, che è l’ultima della mia vita. Tu sai che io muoio per l’ Italia. Siamo migliaia di italiani, gettati nelle Foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia falciati giornalmente dall’odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente. Aprano gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra Istriana che è e sarà Italiana. Se il tricolore d’ Italia tornerà, come spero, a sventolare anche sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli. Domani mi uccideranno. Non uccideranno il mio spirito, nè la mia fede. Andrò alla morte serenamente e come il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà e a voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, sarà: viva l’ Italia!“.

Come avvenivano le stragi:

i deportati venivano prima catturati poi fatti salire in autocarri della morte questi, con le mani straziate dal filo spinato venivano sospinti a gruppi verso l’orlo dell’abisso.

Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.

Sul fondo chi non trovava morte istantanea dopo un volo di 200 metri, continuava ad agonizzare tra gli spasmi delle ferite e le lacerazione riportate nella caduta tra gli spuntoni di roccia. La maggior parte delle vittime venivano prima spogliate e seviziate.

Per quanto riguarda specificamente le persone fatte precipitare nella foiba di Basovizza, è stato fatto un calcolo inusuale e impressionante. Tenendo presente la profondità del pozzo prima e dopo la strage, fu rilevata la differenza di una trentina di metri. lo spazio volumetrico – indicato sulla stele al sacrano di Basovizza in 300 metri cubi – conterebbe le salme degli infoibati: oltre duemila vittime! una cifra agghiacciante.

Nei prossimi capitoli vedremo più dettagliatamente cosa successe.

Il libro di cui riporto il link da cui scaricarlo in formato pdf, è la risposta completa e dettagliata a tutte le teorie negazioniste di sedicenti storici e trinariciuti divulgatori che imperversano su internet, nelle librerie, ai convegni e nelle scuole.
Leggetelo. Vi farà bene.
Operazione Foibe


Di seguito anche i links di alcune foto e filmati d’epoca e del sito di approfondimento.
Foto:
Foto 1
Foto 2
Foto 3


Filmati:
Recipero salme
Metodica infoibamento

Approfondimenti esterni:
Le Foibe

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