Ricordare…

191 – Introduzione

Negli ultimi anni la storiografia sterminazionista si è arricchita, di un nuovo «campo di sterminio»: la Risiera di San Sabba. Nel Gennaio 1979 è apparsa una delle opere più importanti dedicate a tale tema: «La Risiera di San Sabba», di Ferruccio Fölkel (1).

L’Autore intende dimostrare che la Risiera fu un «Vernichtungslager» («campo di sterminio») definizione da lui stesso, usata quattro volte (p. 18, 50, 132 e 157) ovviamente provvisto di forno crematorio e «camera a gas».

Sebbene venga presentata come frutto di «puntigliose ricerche durate oltre tre anni» (p. 2 di sopracoperta), l’opera è di un livello decisamente mediocre.

La descrizione contorta e contraddittoria di forno crematorio e «camera a gas» non occupa complessivamente più di una pagina, sommersa da una marea di disgressioni e di divagazioni che spesso rasentano il pettegolezzo e che non hanno alcuna connessione con lo «sterminio» pretesamente perpetrato, alla Risiera.

Il metodo dimostrativo del Fölkel è superficiale e dilettantesco, sia nel procedimento dimostrativo vero e proprio, arbitrario e infondato, sia nell’uso di testimonianze di seconda mano, sia infine nel riferimento alle fonti, spesso lacunoso o addirittura inesistente. Da tutta l’opera traspare inoltre una crassa ignoranza in tema di storiografia sterminazionista.

Nonostante ciò, l’opera a quanto pare è stata presa sul serio. In una recensione non propriamente oculata, Giuseppe Laras, direttore della rivista La Rassegna Mensile di Israel, la presenta come segue:

«Del tragico luogo di tortura e di morte, noto come la “Risiera di San Sabba”, fino a pochi anni fa se ne sapeva ben poco. La rivelazione che la “fabbrica della morte” nazista aveva svolto il suo orribile lavoro anche da noi inquietò profondamente l’opinione pubblica del nostro paese. …

Il processo penale, tuttavia, ha lasciato troppi interrogativi insoluti e troppi problemi irrisolti. Di gettare maggior luce su tale inquietante vicenda si è incaricato Ferruccio Fölkel, di padre viennese e madre triestina, il quale, attraverso lunghe e minuziose indagini, è riuscito a ricostruire quanto avvenne a San Sabba, a Trieste e nel litorale adriatico durante gli anni crudeli dell’occupazione nazista.

Sulla scorta di testimonianze di ex prigionieri e di documenti inediti, il Fölkel ricostruisce una vicenda angosciosa di morte e di sofferenze, che tutti abbiamo il dovere di non ignorare, oltreché per un insopprimibile moto di riconoscenza e. di pietà verso la memoria delle vittime, per rafforzare in noi il disgusto e il rifiuto della dottrina nazista e di qualsiasi ideologia liberticida» (2).

In realtà La Risiera di San Sabba, più che opera storica, e un libello pseudoscientifico, come ci accingiamo a dimostrare in questo studio.

……..

(1) Ferruccio Fölkel, La Risiera di San Sabba, Arnoldo Mondadori, Editore, Milano 1979.

(2) La Rassegna Mensile di Israel, Aprile-Maggio 1979, p.202.

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