Ricordare…

134 – I nostri comunisti e la Cambogia

Ecco cosa pensavano e scrivevano all’epoca alcuni illustri esponenti della sinistra italiana:

Forse è il caso di ricordare a Walter Veltroni che il Partito comunista italiano, forza politica di cui ha fatto parte, nel 1975 aveva appoggiato le battaglie dei Khmer rossi in Cambogia.

Enrico Berlinguer

Infatti, nella sua relazione al 14esimo congresso del PCI (18-23 marzo 1975), Enrico Berlinguer aveva detto: “Mandiamo da questo congresso il saluto più fraterno e di operante solidarietà dei comunisti italiani agli eroici combattenti del Vietnam e della Cambogia”. La frase è trascritta nel volume pubblicato da Editori Riuniti nel quale viene riportata la relazione del segretario del PCI e gli atti di quel congresso (14esimo congresso del Partito comunista italiano: atti e risoluzioni, Editori Riuniti, 1975). L’11 aprile del 1975 il comitato centrale del Partito comunista italiano approvò una mozione nella quale definiva “eroica” la “resistenza del popolo vietnamita e cambogiano”.

Walter Veltroni

In quel periodo Veltroni era impegnato politicamente per sostenere i regimi comunisti del sud-est asiatico. Nel discusso libro ‘Il Compagno Veltroni. Dossier sul più abile agente della Cia del 2000’ viene riportato uno stralcio di un articolo che l’attuale leader del PD aveva pubblicato su Roma giovani, il periodico della Fgci romana: “I compagni vietnamiti ci hanno detto: ‘La nostra lotta è giusta. Uniti vinceremo’. E hanno sconfitto la grande potenza americana e sono entrati a Saigon dove lavorano per costruire un Vietnam pacifico e indipendente”.

la Repubblica

«Ma chi erano veramente i Khmer rossi? “Assassini sanguinari, accecati dall’ideologia marxista-leninista”, dicevano i diplomatici americani e gli agenti della Cia… Ma noi non ci facevamo influenzare… Ricordo benissimo di aver girato in mezzo a quelle decine di cadaveri, sgozzati, impalati, maciullati, cercando di convincermi che non potevano essere stati uccisi dai guerriglieri, che magari quella gente era rimasta vittima dei bombardamenti americani e poi era stata messa lì, “usata”, per così dire, in modo da farci credere alla storia del massacro comunista» (Tiziano Terzani, “Pola Post, tu non mi piaci più”, la Repubblica, 29 marzo 1985. Tiziano Terzani, considerato tra i più grandi giornalisti italiani, collaborò con ‘Repubblica’, ‘il Giorno’ e ‘il Corriere della Sera’. Fu tra i firmatari del manifesto contro il comissario Luigi Calabresi, che poco dopo fu assassinato.)

l’Unità

«Tema del numero di ieri di AZ era la situazione in Cambogia… Si sono così accavallate cifre pazzesche, “testimonianze” unilaterali su pretesi massacri, esecuzioni sommarie, ecc… In realtà è apparso evidente lo scopo propagandistico e la volontà terroristica della trasmissione, che ha dimostrato ancora una volta lo sfacciato uso di parte che la DC e i suoi servitorelli televisivi continuano a fare del maggiore mezzo di comunicazione di massa esistente nel nostro Paese» (“Cambogia in chiave dc”, l’Unità, 13 giugno 1976)

l’Unità

«È attorno a questi profughi che si è svolta e si svolge la grande operazione della quale si parlava… Missionari che avevano servito più Lon Nol che la causa del Vangelo durante la guerra, ed erano poi fuggiti dal paese, e avventurieri che avevano diretto i servizi di propaganda anticomunista dello stesso Lon Nol e si sono trasformati in giornalisti a tempo più o meno pieno… Le prime “interviste” con i rifugiati sono state organizzate da questi elementi» (Emilio Sarzi Amadè, “Cambogia: la verità difficile”, l’Unità, 29 marzo 1977)

l’Unità

«A Bangkok, come è stato scritto recentemente sul nostro giornale, esiste una vera e propria centrale che fabbrica, a volte dal nulla, a volte gonfiando ed esagerando testimonianze dei profughi, notizie di massacri, deportazioni in massa, fame ed epidemie. Si tratta di dimostrare che il “bagno di sangue” che Ford aveva previsto per il Vietnam, sta avvenendo comunque» (“Rassegna internazionale. I due anni della Cambogia”, l’Unità, 21 aprile 1977)

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