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112b – I capi di imputazione

La lettura dei capi di imputazione è estremamente utile per mettere a fuoco la palese asimmetria fra i reati contestati e il comportamento concreto – per non parlare della produzione giornalistica – degli imputati. Che, al di là delle questioni politico-ideologiche, crediamo sia la chiave per leggere la vicenda in una maniera relativamente ”oggettiva”.

Questa la sintesi di uno dei capi di imputazione. E’ quello contro Ricardo Severino Gonzalez Alfonso e Raul Ramon Rivero Castaneda (in seguito condannati rispettivamente a 20 anni di prigione).

  • Per distruggere la Rivoluzione cubana il governo degli Stati Uniti, attraverso la sua Sezione di interessi a Cuba – guidata da James Cason, capo della rappresentanza diplomatica Usa all’ Avana – ha dato priorità alla sovversione interna.
  • A questo scopo sono stati individuati dei senza patria disposti a fornire informazioni e ad eseguire ordini, fra cui gli imputati RICARDO SEVERINO GONZALEZ ALFONSO e RAUL RAMON RIVERO CASTAÑEDA, responsabili di attività sovversive che puntano a intaccare l’ indipendenza e la integrità territoriale cubana.
  • Dai primi anni ’90 essi adottarono la facciata di ”giornalisti indipendenti” per screditare il sistema di governo cubano, le sue istituzioni, i suoi dirigenti e il sistema sociale, con la finalità di raccogliere alcuni controrivoluzionari che si prestarono ad agire in sintonia con i fini del governo degli Stati Uniti.
  • Fin dal 1992 l’imputato Raul Ramon Rivero Castaneda si proclamò giornalista indipendente. Avendo ricevuto promesse di aiuti economici da parte di funzionari, diplomatici e di altre persone residenti all’estero, creò illegalmente nel 1995 un gruppo controrivoluzionario con propositi sovversivi, che venne denominato ”Cuba press”, con cui lui e Alfonso si dedicarono a diffondere notizie false per soddisfare gli interessi dei loro patrocinatori del governo americano.
  • Per mettere in pratica attività dirette a seguire gli ordini che ricevevano dal governo americano, i due il 30 maggio 2000, per diffondere le informazioni chieste dal governo americano, fondarono la ”Societa’ di giornalisti indipendenti Manuel Marquez Sterling”, costituita tra l’altro illegalmente.
  • Entrambi gli imputati favorirono poi la nascita di una rivista sovversiva che chiamarono ”De Cuba”, per diffondere informazioni false e facilitare le aggressioni nordamericane al sistema sociale cubano.
  • In particolare Gonzalez Alfonso, continuando nel suo comportamento illegale, realizzò nella propria abitazione, sempre nel 2000, una biblioteca che, in consonanza col febbrile lavoro di ingerenza nordamericano, chiamarono ”indipendente”, rimpiendola di libri con tematiche sovversive, in gran parte ricevuti col contributo della Sezione di interesse degli Usa all’ Avana.
  • L’ imputato Gonzalez Alfonso ha poi partecipato a riunioni con diverse persone con condotta simile alla sua, incontrando in varie occasioni – con l’ obbiettivo di organizzare e appoggiare progetti che giustificassero aggressioni nordamericane – la signora Vicky Addleson, allora a capo della Sezione di interessi Usa all’ Avana, e la segretaria aggiunta per la cultura e la stampa, Mariam Mackay, oltre ad altri elementi sovversivi nazionali e stranieri impegnati negli stessi programmi.
  • Insaziabile nella ricerca di danaro facile, nell’ aprile 2002, attraverso il cittadino Manuel David Orrios, residente all’ estero, stabilì contatti con un sito internet denominato Cubanet, confezionato con l’obiettivo di diffondere documenti controrivoluzionari della sedicente stampa indipendente di Cuba, pubblicando articoli diffamatori sulla realtà cubana, ricevendo soldi per le sue nocive pubblicazioni e ottenendo in più, periodicamente, come frutto dei suoi rapporti con giornalisti e agenzie del tipo già riferito, valigie con medicinali, abbigliamento e materiali per realizzare la sua attività sovversiva. Intorno al 2000 cominciò a collaborare come informatore al giornale conservatore e anticubano nordamericano El Nuevo Herald, ricevendo più di 300 dollari al mese per articoli deliberatamente falsi e aggressivi contro la nazione cubana.
  • Persistendo nella sua condotta a favore della politica ostile degli Stati Uniti contro Cuba, si legò alla Fondazione Nazionale Cubano Americana, organizzazione terrorista radicata in Miami, ricevendo dai suoi membri materiale propagandistico in cui si trattavano argomenti per sovvertire il sistema politico e sociale cubano. Ha collaborato anche a una succursale della terrorista Fondazione Nazionale Cubano Americana, la Fondazione Ispano Cubana, a cui ha passato informazioni pubblicate in una rivista che tale fondazione pubblica in Spagna. Ha mantenuto contatti con funzionari della Sezione di Interesse Usa all’ Avana, soprattutto con l’ attuale capo, James Cason, e col segretario aggiunto per la cultura e la stampa, Nicholas Giaccobbe. Cosa che dimostra che l’ imputato si rivolgeva al summenzionato ufficio con l’ obiettivo di offrire informazioni manipolate e false in relazione alla situazione politica, sociale ed economica di Cuba, che il governo degli Stati Uniti è interessato a utilizzare in atti ostili contro il nostro paese.
  • Nello stesso tempo ha frequentato la Sezione di interessi degli Stati Uniti all’ Avana per ricevere istruzioni, libri, documenti culturali e materiali informativi scaricati da Internet di contenuto controrivoluzionario e teso a sovvertire l’ ordine sociale, partecipando anche a riunioni e pranzi con l’attuale Capo della Sezione di interessi Usa, insieme con vari componenti dei gruppuscoli controrivoluzionari, in cui si affrontavano temi sovversivi e si studiavano strategie per distruggere la struttura politica e sociale di Cuba.
  • • Col danaro ricevuto per la sua attività l’imputato Gonzalez Alfonso ha realizzato lavori nella sua abitazione, sistemandovi tappeti, impianti di aria condizionata, computer, oltre a più di trenta sedie di plastica, luogo in cui si tenevano riunioni a porte chiuse di varie persone, fra cui il secondo segretario per la stampa e la cultura della Sezione di interessi americana a Cuba e altri funzionari nordamericani che gli impartivano ordini e istruzioni sovversive.
  • L’ imputato Gonzalez Alfonso, tra le altre cose, deteneva un fax con telefono marca Panasonic, un telefono Panasonic con segreteria telefonica, un registratore, macchine da scrivere, una radio Tecsun r970, una radio marca Grundig digital, una videocamera, due computer, vari Cd rom e cassette audio e video, libri e documenti contenenti informazioni tese a sovvertire il sistema economico, politico e sociale cubano, attrezzature che gli erano state fornite dalla Sezione di interessi degli Stati Uniti, varie copie delle riviste ”Cuba Nuestra” e ”Luz Cubana”, due minicassette con registrazioni di interviste destinate alla destabilizzazione e inviate alla citata emittente ”Radio Martì”, agende telefoniche in cui sono segnati, fra gli altri, i numeri della Sezione di interessi degli Stati Uniti e di funzionari che in essa lavorano. (…)
  • Tali comportamenti configurano il delitto di atti contro l’ indipendenza o l’ integrità territoriale dello Stato, previsto e punito dall’ articolo 91 del codice penale (…) Viste le aggravanti, la pena da infliggere all’ imputato è quella dell’ ergastolo. (…).

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(www.isfreedom.org)